Istituto Italiano di Archeologia Sperimentale


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Chakimacle Tepe

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Chakmakli Tepe
Turchia Nord-Occidentale

Nell’ottobre 2000, a seguito di un primo intervento del museo di Smirne e di Sebastiana Lagona che, per conto dell’Università di Catania, da venti anni conduce una missione di scavi nella contigua Kyme Eolica, Santo Tinè dell’Università di Genova e la sua équipe hanno intrapreso alcuni saggi nell’area interna al complesso della Ege Gübre, in prossimità del villaggio di Çakmakli.

Il deposito archeologico è stato portato alla luce a seguito dei lavori per la costruzione di infrastrutture che hanno devastato la splendida baia di Kyme.

L’intervento di scavo è consistito in tre ristretti saggi preliminari che hanno raggiunto un deposito di età preistorica al di sotto di uno spesso strato cronologicamente posteriore.

Al di sotto dei resti di una fattoria di età ellenistica è stato individuato un villaggio prestorico risalente al Neolitico Antico che presenta tracce di un battuto pavimentale e della fondazione di un muretto.

Il primo impianto abitativo sembra aver subito una fase di distruzione ricollegabile ad eventi alluvionali testimoniati anche da uno strato di limi spesso 30 cm tra il primo e il secondo villaggio.

L’industria litica tipicamente neolitica presenta piccole lame tratte da nuclei di selce di vari colori. Sono state trovate anche tre lamelle in ossidiana, esemplari di rondelle fittili, strani ciottoli piatti.

La stragrande produzione ceramica di Çakmakli è invece caratterizzata da vasi a pareti sempre lisce ed ingobbiate di colore rosso uniforme sulle due superfici, esterna ed interna, forse anche con funzione impermeabilizzante.

Muretto del primo villaggio

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